.. come avere una fidanzata che ama il calcio…

Avrei dovuto parlarne almeno un anno fa, lo so, quando, per la prima volta equipaggiati di borsone, tuta di rappresentanza, scarpe con i tacchetti e tanta cunfusione, sbarcammo come avversari ospiti nella Scuola Calcio della Juve per la prima partitella amichevole dei piccoli di prima elementare, battezzati "Primi Calci" in attesa di guadagnarsi il titolo di Pulcini.

Fu una tremenda disfatta, i genitori, confinati dietro la rete (e guai ad entrare nello spogliatoio!), nell’aria pomeridiana umida e nebbiosa, parlottavano tra loro, temendo che la sconfitta avrebbe stroncato sul nascere la passione calcistica dei loro pargoli. All’uscita dagli spogliatoi ci concentrammo unicamente sul Mac promesso, sorvolando con nonchalance sul numero delle reti subite. I piccoli duri reagirono con inaspettata sportività, iniziarono gli allenamenti bisettimanali con volontà ed energia, infangati sempre da capo a piedi, e tanta pazienza genitoriale nel lavare e nello scarrozzare di qua e di là.

A primavera inoltrata, la seconda trasferta in terra ligure. Un mini torneo di partitelle da dieci minuti l’una, un pranzo collettivo sotto un sole caldissimo e qualche urletto ansioso per una palla persa o un gol subito. I primi orgogli di genitore (nonostante il figlio che in campo balla invece di calciare – novello Billy Elliot). Le fotografie sgranate fatte da lontano con lo zoom scadente. Infine, una raggiante foto ricordo con coppa per il terzo posto conseguito, e un articoletto sul giornale sportivo locale.

Passo indietro: non ho mai amato il calcio, ho sempre cercato con ogni scusa di cambiar canale, quando non di pormi tra la visuale e lo schermo, con fare a volte provocatorio, qualche volta polemico. Le (rare) volte che non ho davvero potuto evitare il prender corpo di una partita domenicale o una visione serale su Sky,  ho sempre sfruttato in maniera magistrale la reazione allergica per dedicarmi a scorribande serate tra amiche, a giornate femministe o… femminili (sui dettagli mantengo un riserbo da servizi segreti).

Una volta. Oggi invece, quando quello spot recita "è come avere una fidanzata che ama il calcio e non dice mai di no!", e il quasi-pulcino mi chiede il significato (ehm….), rispondo pronta in questa maniera:

– Ti ricordi l’anno scorso, quando hai chiesto alla Boba di venire a vedere la tua prima partita di calcio, e lei ti ha risposto di no, perchè non gliene fregava niente?

– Ecco, quella frase cerca di far capire che è bello avere una fidanzata che ama il calcio e viene a vedere tutte le tue partite. Nell’attesa di questa fidanzata, comunque, ci saranno sempre mamma e papà sugli spalti..

Non importa se con questo si aprirà una stagione di sabati pomeriggi rubati alla quiete casalinga o allo shopping selvaggio, sostituiti da appuntamenti alla rotonda di fronte al cimitero per poi incolonnarsi e girare la provincia granda in lungo e in largo.

L’emozione di di una prima volta da portiere, le urla degli altri genitori, gli applausi, qualche capello bianco in più che scherzosamente si attribuisce alla tensione per il risultato…. A tutto questo non si può dire di no.

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13 commenti su “.. come avere una fidanzata che ama il calcio…

  1. Belle, bellissime queste sensazioni ed emozioni legate ai primi calci… di tuo figlio? Io ho giocato 13 anni a pallone, iniziando ad 8 anni. Rivedo molto nelle tue parole mia madre e mio padre che per almeno 10 anni di questi 13 in cui ho praticato spor agonistico, mi sono sempre stati vicini ed hanno assecondato la mia passione, cosa non da poco!

  2. meraviglioso agnès

    le mamme rigorosamente NON negli spogliatoi, ovvio: e che ci voi andare a ffa’?! anni fa accompagnavo una under18 e finimmo a mussotto, mille partite su tre campi in un pomeriggio, uno spogliatoio solo. morale: prima di noi c’erano i pulcini, e con i pulcini le mamme-chioccia. i miei arrivano e iniziano – giustamente! – a spogliarsi, facendo roteare il roteabile, con queste mamme-chioccia che si sono precipitate fuori imbarazzatissime, e si che si dice che a 18 anni si è nel fior della sessualità!

    le donne nello spogliatoio non esntrano MAI!

  3. Si tratta di mio figlio, esatto… Confesso di aver un po’ storto il naso nel vedere il calendario delle partite fino a Natale.. Ma come? TUTTI i sabati pomeriggio? E i week end al mare, le gite a Torino con spettacolo la sera.. che fine faranno?

    Poi l’ho visto, sabato scorso, in un campettino spelacchiato ai piedi di una rocca. Stava in porta ed era tesissimo, superconcentrato. Ad un certo punto ha alzato lo sguardo per cercarci, e io gli ho mostrato il pollice alzato (cosa che tra l’altro non facevo dai tempi dell’asilo). Ha preso un gol (imparabile!!!) e poi invece ha fatto una parata “d’istinto”, – m’han spiegato che si dice così. Beh, mi sono spelata le mani, e ho urlato di gioia. Spero vengano tanti altri momenti così. (E magari, quando ci imbatteremo negli “around 18” faccio una capatina di straforo negli spogliatoi!!)

  4. anonimo il said:

    Splendida rievocazione. Quando partecipano i figli, ogni match diventa una finale della Champion’s.

    dragor (journal intime)

  5. E’ vero non si può dire di no… come ai Gormiti 🙂

    Hai reso l’idea splendidamente, come sempre

    Un bacio

    Betta

  6. Bellissimo, mia madre è sempre venuta di mala volgia a vedermi giocare apallacanestro, ma io ne ero felicissima. Poi è toccato a me andare in piscina a vedere mio figlio, insomma la ruota gira… Ciao Giulia

  7. E’ vero, Giulia, la ruota gira…. Ieri mi è anche toccata messa, e mia madre mi incalzava “era ora che cominciassi anche tu”.. Tutto ciò che come figlia avevo tralasciato ora mi ritorna come dovere di madre.. Non si sfugge mica 😉

  8. sono ufficialmente in astinenza da tuo blog

    avanti, su: scrivi, parla, di’, commenta, riporta citazioni, fai qualcosa

  9. L’esperienza dello spogliatoio per un ragazzino è unica. Pensa che io mi sono ri-tesserato quest’anno, dopo 14 anni, per una squadretta di paese… Comunque sono stato accompagnatore dei ragazzi dell’Alzano quando militava in serie B e ti chiedo soltanto di stare attenta a non pretendere troppo: ho visto risse tra genitori e ragazzi rovinati dalle andie dei padri. Ma so che non sarà il tuo caso. Ciao

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